Passa ai contenuti principali

Ricerca. Perché il gusto del whisky migliora con alcune goccie d'acqua. Lo svela uno studio della Linnæus University

Ogni esperto conoscitore sa bene che aggiungere alcune gocce di acqua nel proprio bicchiere di whisky ne migliora l’aspetto gustativo, operazione che nel gergo aiuta a “svegliare il serpente” - specialmente per whisky a gradazione piena, ovvero i cask strenght per i single malt o “full proof” per i bourbon - per apprezzare tutti gli aromi e i profumi imprigionati nel distillato.

Una ricerca ne svela ora il motivo scientificamente attraverso i risultati di un nuovo studio dal titolo "Dilution of whisky – the molecular perspective", guidato dal Prof. Björn C. G. Karlsson della Linnæus University in Svezia e pubblicato su Scientific Reports, che ha voluto far luce sul perché un aggiunta di acqua al nostro whisky, ne migliora notevolmente i profumi ed il sapore.

Responsabile sarebbe la naturale presenza, nel whisky, di un composto chiamato guaiacolo che si caratterizza per i suoi tipici aromi di affumicato e farmaceutico; con una maggiore percentuale di acqua questo composto odoroso tende a concentrarsi più in superficie, consentendo il rilascio delle sue componenti volatili che andranno così ad incidere positivamente sull’aroma del whisky.

Certo, parlare di addizione di acqua in ambito alcolico, genera sempre qualche perplessità, ma bisogna tener presente che è proprio questo essenziale elemento a rivestire un ruolo fondamentale in tutte le fasi di produzione del whisky, come quella prima dell'imbottigliamento, dove viene diluito fino a circa il 40 per cento di alcool per volume, considerando che il distillato esce dall’alambicco alla gradazione di circa 70° gradi. Molte distillerie di malto scozzesi in tal senso sono state edificate proprio a ridosso di fiumi o torrenti dove poter prelevare acqua purissima, le cui caratteristiche, a seconda della composizione delle falde del sottosuolo e del terreno dove scorre, la rendono unica, come unico è il whisky che ne deriva.

La ricerca si è sviluppata seguendo proprio il fatto che le tipiche e ricercate note affumicate di molti whisky di qualità vengono conferite da un composto chiamato appunto guaiacolo, un fenolo volatile presente anche nel vino e chimicamente associato a molecole anfipatiche, ovvero che hanno una parte idrofoba (insolubile in acqua) ed una parte idrofila (solubile all’acqua).

In tal senso il Prof. Björn C. G. Karlsson insieme a Ran Friedman, co-autore dello studio, hanno iniziato gli esperimenti mediante Dinamica Molecolare (DM), una tecnica di simulazione al computer che permette lo studio del moto e delle proprietà di un sistema di particelle, in questo caso una miscela di acqua ed etanolo in presenza di guaiacolo lungo un periodo di 50 nano secondi.

Gli autori hanno così scoperto che in concentrazioni fino al 45 per cento, il guaiacolo era più vicino alla superfice del bicchiere piuttosto che all’interno del volume del liquido: questo fattore migliorava la percezione degustativa. In sostanza il desiderato sentore di affumicato era maggiormente percepito.

Con concentrazioni superiori al 59 per cento, gradazione che si riferisce ai whisky cask-strength, si è invece evidenziato che l’etanolo interagisce con più forza con il guaiacolo, il che significa che le molecole sono guidate all’interno della soluzione, lontano quindi dalla superfice. Di fatto il sentore di affumicato è risultato meno avvertibile.

Secondo i ricercatori, i risultati degli esperimenti, vanno a giustificare il perché gli esperti aggiungono acqua al loro whisky. L’ideale per la diluizione sarebbe l’utilizzo della stessa acqua usata dalla distilleria. Cosa possibile, in quanto in commercio ci sono diversi tipi di acqua scozzese provenienti dalle zone di produzione, come Speyside, Highland e Islay.

Commenti

Post popolari in questo blog

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per