Un’annata eccellente, per Cantine Ceretto
Il decorso del tempo nel 2015 è stato molto scostante. L’inverno è risultato particolarmente mite con abbondanti precipitazioni a febbraio e marzo mentre la primavera si è caratterizzata per temperature superiori alla media e buona piovosità con un sostanziale anticipo del ciclo della vite.
Le uve fanno registrare un record per l’ottima qualità sia per quelle precoci sia per le tardive
Un report vendemmiale molto dettagliato e ben augurale per i futuri vini annata 2015 dell'Azienda Vitivinicola Ceretto. Un report che diventa un racconto che accomuna anche il resto dell'areale piemontese dove insistono i vigneti dell'azienda. Parlare della gestione della vigna che porta poi alla vendemmia diventa così narrazione e rappresentazione di un luogo che è parte dell'anima di questi territori.
Il decorso del tempo nel 2015 è stato molto scostante. L’inverno è risultato particolarmente mite con abbondanti precipitazioni a febbraio e marzo mentre la primavera si è caratterizzata per temperature superiori alla media e buona piovosità con un sostanziale anticipo del ciclo della vite.
A metà giugno si sono succeduti 4 giorni di pioggia (più di 80 mm in totale) che in presenza di temperature elevate hanno fatto partire una importante infezione di peronospora, per fortuna perfettamente controllata nei vigneti Ceretto.
Dal 17 giugno all’8 agosto non è caduta una goccia d’acqua e le temperature particolarmente alte hanno accelerato ulteriormente il processo di maturazione. L’invaiatura che da tradizione dovrebbe iniziare verso il 10 di agosto (a S. Lorenzo l’uva cambia di colore), quest’anno è stata anticipata di circa 15 giorni.
Le temperature elevate potevano mandare in stress idrico le piante ma le piogge scese, provvidenziali, hanno consentito una maturazione oltre ogni più rosea previsione e il bel tempo che seguiva le precipitazioni non ha favorito i marciumi. Inoltre, le temperature che si sono abbassate preservando la freschezza dell’uva hanno potuto conservare al meglio aromi e profumi.
Un po' di fortuna ci ha assistito negli interventi di difesa; infatti, pur limitando al minimo i trattamenti e la quantità di rame impiegata, siamo riusciti a mantenere vegetazione e produzione perfettamente sana con residui quasi nulli. L’integrità della superficie fogliare ha consentito il massimo di attività fotosintetica che si è tradotta in un ottimale accumulo di zuccheri, colore e polifenoli.
In sintesi questi i risultati ottenuti per le nostre uve: Arneis stupendi, pur con una quantità buona. Dolcetti molto sani e profumati. Barbera incredibile grazie ad una maturazione omogenea, non c’erano uve immature neanche sui pochi ceppi più carichi (la vendemmia in questo caso si è svolta “al volo” poco prima delle piogge autunnali). Nebbioli superlativi, per merito di una produzione omogenea e molto equilibrata. (anche in questo caso la vendemmia è stata fatta poco prima delle piogge).
Come saranno i vini lo vedremo ma c’è di base un eccellente punto da cui partire, infatti, le uve fanno registrare un record per l’ottima qualità sia per quelle precoci sia per le tardive.
Un po' di fortuna ci ha assistito negli interventi di difesa; infatti, pur limitando al minimo i trattamenti e la quantità di rame impiegata, siamo riusciti a mantenere vegetazione e produzione perfettamente sana con residui quasi nulli. L’integrità della superficie fogliare ha consentito il massimo di attività fotosintetica che si è tradotta in un ottimale accumulo di zuccheri, colore e polifenoli.
In sintesi questi i risultati ottenuti per le nostre uve: Arneis stupendi, pur con una quantità buona. Dolcetti molto sani e profumati. Barbera incredibile grazie ad una maturazione omogenea, non c’erano uve immature neanche sui pochi ceppi più carichi (la vendemmia in questo caso si è svolta “al volo” poco prima delle piogge autunnali). Nebbioli superlativi, per merito di una produzione omogenea e molto equilibrata. (anche in questo caso la vendemmia è stata fatta poco prima delle piogge).
Come saranno i vini lo vedremo ma c’è di base un eccellente punto da cui partire, infatti, le uve fanno registrare un record per l’ottima qualità sia per quelle precoci sia per le tardive.
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