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"The extraordinary italian taste"

"The extraordinary italian taste": Nasce il nuovo marchio del made in Italy alimentare
Operazione di sistema per sostenere l'export agroalimentare

Il ministro Maurizio Martina presenta a Expo Milano il marchio ufficiale per il "made in Italy": sarà il solo riconoscimento ufficiale per i prodotti italiani che verranno venduti all'estero. Obiettivo 50 miliardi nel 2020.

Un logo per garantire nel mondo il Made in Italy originale. Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina ha presentato, nel Teatro della Terra, vicino al Parco della Biodiversità di Fiera Bologna, il Segno distintivo del settore agroalimentare italiano, un nuovo brand per contraddistinguere i prodotti italiani e, sopratutto, per spingere l'export dei nostri prodotti sui mercati esteri.

Un marchio, contraddistinto dalla bandiera tricolore, che identificherà, secondo la denominazione ufficiale, "The Extraordinary Italian Taste" e dovrà sostenere, anche negli spazi della distribuzione, i veri prodotti dell'alimentare italiano, in diretta opposizione, spiegano Martina e il viceministro dello Sviluppo economicoCarlo Calenda, al fenomeno dei prodotti che "sembrano italiani", ossia l'Italian sounding.

Martina ha sottolineato che il nuovo brand sarà sostenuto da fondi significativi e che è il primo passo di una strategia di forte sostegno all'agroalimentare nostrano.
"Da oggi l'agroalimentare italiano - ha spiegato il Ministro Maurizio Martina - sarà più forte e più riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. Nei prossimi tre anni investiremo oltre 70 milioni di euro per la promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le risorse.

Con il segno unico distintivo vogliamo fare un'operazione di riconoscibilità, creare un filo conduttore che leghi tutte le attività di promozione del vero prodotto italiano sullo scenario internazionale. Il nostro obiettivo è essere al fianco delle imprese che in questi anni hanno messo in campo energie, capacità di fare, passione, aziende che hanno consentito all'Italia di registrare una crescita del 70% dell'export agroalimentare negli ultimi 10 anni. Abbiamo chiuso il 2014 con 34,4 miliardi di euro, nel primo trimestre del 2015 siamo a oltre 8,7 miliardi di euro e il nostro obiettivo è arrivare a 36 miliardi a fine anno. Anche sfruttando bene l'Esposizione Universale di Milano possiamo farcela e puntare all'obiettivo di quota 50 miliardi di export nel 2020".

Per Carlo Calenda l'obiettivo è espressamente portare i veri prodotti italiani sugli scaffali stranieri, continuando a sostenere un export che negli ultimi 10 anni è cresciuto del 70% e che nel 2014 ha raggiunto i 34,4 miliardi di euro, con oltre 8,7 miliardi nel primo trimestre 2015. Per il 2015 l'obiettivo è di arrivare a 36 miliardi, mentre per il 2020 si punta a quota 50 miliardi.

Intanto ieri Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma aveva annunciato durante un incontro svoltosi al padiglione Cibus è Italia che “Il 9 giugno saremo alla fiera FMI Connect di Chicago negli USA, insieme ad altre fiere italiane, per la prima volta con il nuovo logo distintivo del made in italy elaborato dal Governo italiano”.

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