A SUMMA 15 “SPAZIO PER RESPIRARE”, una degustazione esclusiva nella cantina della Tenuta Alois Lageder dedicata ai professionisti della stampa
Ha condotto il tasting Alois Lageder, sabato 21 marzo ospite speciale Maximilian Riedel
Sabato 21 e domenica 22 marzo 2015, in occasione di SUMMA 15 - l’atteso appuntamento organizzato da Alois Lageder che da anni raccoglie a Magrè sulla Strada del Vino (BZ) l’eccellenza vinicola proveniente da tutto il mondo - si è tenuta in replica una degustazione speciale nella cantina della storica tenuta Löwengang.
“Spazio per Respirare”, l’evento si racconta da sé: 12 vini, annate 2013 e 2014 e non solo, alcuni dei quali assaggiati direttamente dalla botte, alcuni nuovi o ancora da sviluppare, hanno accompagnato gli ospiti attraverso un’esperienza sensoriale decisamente fuori dagli schemi, al limite dello sperimentale.
I vini bianchi:
2013 BLATERLE
2014 PORER Pinot Grigio
2013 VIOGNIER (non filtrato)
2014 INCROCIO MANZONI
2014 LÖWENGANG Chardonnay
2014 Petit Manseng
I vini rossi:
2014 RÖMIGBERG Kalterersee Classico
2013 e 2014 KRAFUSS Pinot Noir
2014 LINDENBURG Lagrein
2013 TANNAT
2013 COR RÖMIGBERG Cabernet Sauvignon
1984 (il sabato) e 1988 (la domenica) LÖWENGANG Cabernet, in
formato Magnum
Una delle caratteristiche principali di Alois Lageder è la sua tendenza all’innovazione, un atteggiamento che lo porta giorno dopo giorno a migliorare lo standard qualitativo dei suoi vini.
A causa dei cambiamenti climatici - tema di grande attualità
che coinvolge ovviamente anche il settore viticolo – per i produttori diventa
necessario avere il coraggio di evolversi e sperimentare, coltivando per
esempio uve non autoctone e favorendo l'apertura di nuove frontiere. Alois Lageder
ha voluto quindi condividere con i suoi ospiti - oltre ai “grandi classici”
dell’assortimento della Tenuta Alois Lageder come il LÖWENGANG che festeggia 30
anni di successo proprio con la scorsa vendemmia - esperimenti enologici, se
così vogliamo definirli, che si sono rivelati una piacevole e inaspettata
sorpresa per la maggior parte dei presenti.
“La reazione più efficace ai cambiamenti climatici – è
convinto Alois Lageder – non è quella di ricorrere a tecnologie sempre più
spinte, ma semmai di imparare a rispettare le leggi della natura”.
Questa logica si trova perfettamente in linea con la politica
aziendale stessa, che promuove un assoluto rispetto per la natura e la biosfera
e un costante adoperarsi per sfruttare al meglio le peculiarità e i pregi di
ogni singolo vigneto e gli aspetti pedoclimatici che lo caratterizzano. In
seguito all’introduzione, avvenuta intorno alla fine degli anni Ottanta, dei
metodi più naturali della viticoltura integrata e sostenibile, nel 2004
l’azienda ha deciso di convertire passo dopo passo i propri vigneti alla
coltivazione biologico-dinamica. Trascorso l’intervallo di conversione
obbligatorio (tre anni), a partire dall’annata 2007 sono state raccolte le
prime uve biodinamiche certificate. Oggi circa 50 ettari di proprietà
dell’azienda e già un quarto delle uve che la Tenuta acquista da conferitori di
fiducia sono coltivati con metodo biologico-dinamico e controllati da Demeter.
La degustazione è stata arricchita dall’utilizzo di quattro
calici senza stelo “in armonia con il vino” firmati Riedel (la linea O), che
hanno influenzato - e talvolta anche alterato - la percezione organolettica dei
vini in degustazione. Non solo respirare il vino, dunque, ma anche toccarlo -
tenendo il bevante nel palmo della mano e creando un contatto diretto con il
liquido, per poi portarlo al naso e alla bocca in un gesto che può risultare
più intimo rispetto all’utilizzo del tradizionale calice - può cambiare
l’esperienza del vino.
In particolare, sabato 21 marzo, con grande piacere del
padrone di casa, Maximilian Riedel è stato ospite dell’esclusivo tasting,
condividendo commenti, opinioni e suggerimenti sul giusto calice da utilizzare
rispetto ai vini in assaggio.
Da segnalare la degustazione del 2014 LINDENBURG Lagrein,
oggetto di un interessante confronto e “scambio di vedute” sul calice ideale da
utilizzare: non solo il calice da catalogo Riedel è risultato funzionale, ma un
calice più ampio rispetto a quello indicato dalla “guida” della casa austriaca
può essere estremamente perfomante per il vitigno autoctono dell’Alto Adige. In
fondo Riedel - e lo sostiene da sempre – produce sì i suoi calici in funzione
delle varietà d’uva, ma ancor prima lavora al fianco dei produttori: nessuno
conosce il vino meglio della mano che lo ha prodotto.
Nulla da dire sul LÖWENGANG Chardonnay, KRAFUSS Pinot Noir,
COR RÖMIGBERG Cabernet Sauvignon e LÖWENGANG Cabernet: uno sposalizio perfetto,
a detta sia di Alois Lageder che di Maximilian Riedel, con i rispettivi - e
appositamente disegnati per questi vitigni - calici O Chardonnay (barrique),
Big O Pinot Noir e Big O Cabernet.
A proposito di Alois Lageder
Sin dal 1823, la vitivinicoltura è parte integrante della
storia della famiglia Alois Lageder. Giunta alla quinta generazione con
l’attuale proprietario Alois Lageder, la tenuta, con sede a Magrè in provincia
di Bolzano, si distingue per la filosofia ispirata all’approccio olistico e
sostenibile e per la capacità di fondere sapientemente tradizione ed
innovazione. Circa 50 ettari di vigneti di proprietà vengono lavorati secondo i
principi più stretti della coltivazione biologico-dinamica.
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