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Istituto di Tutela Grappa del Trentino

L’Istituto di Tutela Grappa del Trentino ha promosso una serie di incontri con gli operatori turistici
Trentino Grappa: una risorsa importante per l’indotto turistico locale 

 In collaborazione con l’Associazione Albergatori e Imprese Turistiche di Trento un ciclo di incontri sulle varie vallate per raccontare le storie della grappa e creare nuovi percorsi turistici. In una guida dell’Istituto inoltre la via per arrivare alla definizione del “grappa turismo”.

Non esiste solo il turismo del vino in Trentino. Visto che la Trentino Grappa è uno dei prodotti di punta del territorio, l’Istituto Tutela Grappa del Trentino ha cominciato a introdurre un nuovo modo per vivere il soggiorno in una delle valli: il “grappa turismo”. Scontato e inflazionato forse, ma di sicuro un concetto che già esiste e funziona da tempo visto che oltre il 30 per cento della grappa del Trentino viene commercializzata localmente, spesso in vendita diretta. E’ anche per questo che l’Istituto Tutela Grappa del Trentino, in collaborazione con l’Associazione Albergatori e Imprese Turistiche di Trento, ha promosso un ciclo di incontri con gli operatori del settore turistico per raccontare la storia e le attività di questa cooperativa di distillatori, una delle più antiche di tutto il Trentino, e per cercare al contempo di mettere a sistema i percorsi della grappa.

«Il turismo per il Trentino rappresenta una delle voci più importanti – spiega il presidente dell’Istituto, Beppe Bertagnolli – e la grappa uno dei prodotti di riferimento e più simbolici di questa terra, ecco che crediamo sia sempre più necessario cercare di creare una rete di sinergie tra i vari attori della filiera turistica, per cercare di sfruttare al meglio le nostre eccellenze, prodotti tipici tra cui la grappa, che rimandano in immediato a una precisa valle con precise caratteristiche». Per tutto il mese di aprile e maggio, vari incontri in diverse valli per spiegare agli imprenditori che operano nel turismo le varie possibilità di sinergia con l’Istituto. Da Levico ad Andalo per tornare a Trento, oltre cinque appuntamenti per fare sistema.

A fare da vademecum per il turista una guida per scoprire le distillerie associate all’interno del territorio. Trentino Grappa, questo il titolo del nuovo strumento informativo che l’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino ha ideato per accompagnare il turista in una nuova forma di viaggio alla scoperta del distillato italiano per eccellenza, la grappa. Una pubblicazione che raccoglie le aziende socie spiegandone i prodotti in altrettante schede. «La storia, la tradizione, la geografia della grappa, è quello che abbiamo voluto raccogliere in questa pubblicazione – spiega il presidente dell’Istituto di Tutela, Beppe Bertagnolli – proprio perché anche la grappa è un volano per l’economia delle singole valli del territorio». Si potrebbe definire una sorta di “strada della grappa” che grazie alla mappa allegata alla guida porterà il visitatore alla scoperta delle 29 distillerie sparse per le varie valli della Provincia di Trento. Nella parte introduttiva della guida anche un breve vademecum su come approcciarsi alla degustazione delle grappe del Trentino, quali scegliere, come abbinarle e una curiosa parte dedicata all’uso della grappa in cucina, non solo per preparare sfiziose ricette, ma anche per proporre abbinamenti a piatti dolci e salati, rigorosamente della tradizione locale.

La produzione annua di grappa del Trentino rappresenta circa il 10% di quella nazionale, vale a dire circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri). La produzione media annua di grappa in Trentino è di circa 10 mila ettanidri di grappa distillando, sempre in media annua,16 mila tonnellate di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (circa il 35%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione). Il fatturato medio annuo che la grappa genera in Trentino è calcolato intorno ai 15 milioni di euro per l’imbottigliato e 2 milioni di euro per quanto riguarda la materia prima. La quota export rappresenta circa il 20 per cento del totale.

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