Il Chianti Classico, come ogni anno, rinnova il suo appuntamento con Vinitaly. La presenza del Gallo Nero è un momento importante per fare il punto sull’andamento del mercato italiano del vino e sulle sue prospettive di crescita ed il Consorzio si presenta, come sempre, con un grande stand: 271 metri quadri situati nel Padiglione dedicato ai vini della Regione Toscana.
Il Gallo Nero, protagonista di un’antica leggenda di Toscana, simbolo della storica “Lega del Chianti”, ritratto dal Vasari nel Salone dei ‘500 a Firenze, è da sempre marchio distintivo del CHIANTI CLASSICO proprio per il suo legame storico-culturale con il territorio di produzione, simbolo della denominazione come criterio distintivo non solo di un vino ma di un intero territorio, della sua storia e della sua unicità.
L’area di degustazione comprende anche quella dedicata alle aziende che espongono con una propria postazione che quest’anno sono 12. 104 invece il numero delle aziende in degustazione nell’area consortile, per un totale di 202 etichette di cui 33 della nuova tipologia, il Chianti Classico Gran Selezione, a cui è dedicato un apposito spazio espositivo. Analizzando la situazione di mercato dei vini del Gallo Nero, le vendite complessive nel 2014 sono salite del 5%, merito di un’ulteriore crescita delle esportazioni che lo scorso anno hanno toccato quota 82%, la più alta di sempre. In consistente aumento anche il prezzo del Chianti Classico sfuso: circa il 30% in più del 2013.
In un periodo di forte regresso dei consumi interni e dopo gli anni neri della crisi mondiale del biennio 2008-2009 la crescita delle vendite nel 2014(+5% con circa 264.000 ettolitri di venduto) è da considerarsi un grande successo , anche perché realizzata in un contesto di mercato difficile per i grandi rossi toscani. Ancora più importante è il fatto che la crescita delle vendite sia stata accompagnata da un consistente rialzo del prezzo dello sfuso e da una conseguente progressiva riduzione degli stock di giacenze, oggi riportati ad un livello di equilibrio.
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato – afferma Giuseppe Liberatore, direttore generale del Consorzio – un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico presentata agli operatori esattamente un anno fa. Con l’introduzione della Gran Selezione, il Chianti Classico ha dato al mercato un deciso segnale sulla volontà di accrescere il livello qualitativo della denominazione, e questa scelta ha sicuramente influenzato positivamente l’immagine del prodotto e le vendite. Oggi la Gran Selezione costituisce il vertice qualitativo del Chianti Classico, con vendite che si attestano intorno al 4% del totale, ma ha dato e darà un impulso fondamentale a tutto il Chianti Classico. Si tratta - prosegue il direttore - di una tipologia che abbiamo fortemente voluto e che ha qualificato ulteriormente la nostra offerta. Un grande vino - con clude Liberatore – che ha già riscosso grandi successi di critica e l’apprezzamento del pubblico internazionale, che in breve tempo si è posizionato nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”.
Sul fronte della penetrazione commerciale i dati mostrano il Gallo Nero presente in oltre 60 Paesi di tutti i continenti, ma con una spiccata concentrazione nei suoi mercati storici che, anche in un periodo di crisi come quello attuale, si sono dimostrati i più generosi. L’export, ancora in crescita, rappresenta, come detto, l’82% dello sbocco commerciale del Chianti Classico, mentre il mercato interno assorbe il 18% delle vendite. La contrazione delle vendite sul mercato interno è segno dei tempi, influenzato sia dalla congiuntura economica che dalla progressiva tendenza alla regionalizzazione dei consumi, ma già gli ultimi mesi del 2014 hanno registrato una fase di assestamento se non addirittura di leggera ripresa. Analizzando in generale la situazione di mercato del vino italiano, in quantità e valore, i prodotti made in Italy che finiscono nel mercato interno sono la metà del totale prodotto: un elemento ormai stabilizzato da anni che ci dà buone prospettive su una nuova possibilità di ampliamento delle quote del mercato interno anche per i vini del Gallo Nero.
Per quel che riguarda invece gli sbocchi all’estero, gli Stati Uniti si confermano il primo mercato del Chianti Classico che assorbe circa il 31% delle vendite totali, seguito dalla Germania con il 12%, dal Canada con il 10%, da Regno Unito, Svizzera e Giappone con il 5%, dai Paesi Scandinavi al 4%, da Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, e infine dalla Russia con l’1% e da altri Paesi al 3%.
La performance del Chianti Classico è in linea con le tendenze complessive del comparto enologico italiano con gli Usa che si confermano un mercato strategico, complice più che mai il favorevole rapporto di scambio con il dollaro. Il mercato americano continua ad essere “innamorato” del vino italiano e prima degli altri, di quello toscano. Inoltre si segnala una nuova crescita del secondo mercato “storico” per il Chianti Classico, quello tedesco. Reduce dai successi di ProWein, il Chianti Classico si sta preparando per una presentazione in grande delle nuove etichette di Gran Selezione su questo mercato, con un evento che vedrà la sua realizzazione probabilmente nel secondo semestre di quest’anno
Il Gallo Nero, protagonista di un’antica leggenda di Toscana, simbolo della storica “Lega del Chianti”, ritratto dal Vasari nel Salone dei ‘500 a Firenze, è da sempre marchio distintivo del CHIANTI CLASSICO proprio per il suo legame storico-culturale con il territorio di produzione, simbolo della denominazione come criterio distintivo non solo di un vino ma di un intero territorio, della sua storia e della sua unicità.
L’area di degustazione comprende anche quella dedicata alle aziende che espongono con una propria postazione che quest’anno sono 12. 104 invece il numero delle aziende in degustazione nell’area consortile, per un totale di 202 etichette di cui 33 della nuova tipologia, il Chianti Classico Gran Selezione, a cui è dedicato un apposito spazio espositivo. Analizzando la situazione di mercato dei vini del Gallo Nero, le vendite complessive nel 2014 sono salite del 5%, merito di un’ulteriore crescita delle esportazioni che lo scorso anno hanno toccato quota 82%, la più alta di sempre. In consistente aumento anche il prezzo del Chianti Classico sfuso: circa il 30% in più del 2013.
In un periodo di forte regresso dei consumi interni e dopo gli anni neri della crisi mondiale del biennio 2008-2009 la crescita delle vendite nel 2014(+5% con circa 264.000 ettolitri di venduto) è da considerarsi un grande successo , anche perché realizzata in un contesto di mercato difficile per i grandi rossi toscani. Ancora più importante è il fatto che la crescita delle vendite sia stata accompagnata da un consistente rialzo del prezzo dello sfuso e da una conseguente progressiva riduzione degli stock di giacenze, oggi riportati ad un livello di equilibrio.
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato – afferma Giuseppe Liberatore, direttore generale del Consorzio – un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico presentata agli operatori esattamente un anno fa. Con l’introduzione della Gran Selezione, il Chianti Classico ha dato al mercato un deciso segnale sulla volontà di accrescere il livello qualitativo della denominazione, e questa scelta ha sicuramente influenzato positivamente l’immagine del prodotto e le vendite. Oggi la Gran Selezione costituisce il vertice qualitativo del Chianti Classico, con vendite che si attestano intorno al 4% del totale, ma ha dato e darà un impulso fondamentale a tutto il Chianti Classico. Si tratta - prosegue il direttore - di una tipologia che abbiamo fortemente voluto e che ha qualificato ulteriormente la nostra offerta. Un grande vino - con clude Liberatore – che ha già riscosso grandi successi di critica e l’apprezzamento del pubblico internazionale, che in breve tempo si è posizionato nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”.
Sul fronte della penetrazione commerciale i dati mostrano il Gallo Nero presente in oltre 60 Paesi di tutti i continenti, ma con una spiccata concentrazione nei suoi mercati storici che, anche in un periodo di crisi come quello attuale, si sono dimostrati i più generosi. L’export, ancora in crescita, rappresenta, come detto, l’82% dello sbocco commerciale del Chianti Classico, mentre il mercato interno assorbe il 18% delle vendite. La contrazione delle vendite sul mercato interno è segno dei tempi, influenzato sia dalla congiuntura economica che dalla progressiva tendenza alla regionalizzazione dei consumi, ma già gli ultimi mesi del 2014 hanno registrato una fase di assestamento se non addirittura di leggera ripresa. Analizzando in generale la situazione di mercato del vino italiano, in quantità e valore, i prodotti made in Italy che finiscono nel mercato interno sono la metà del totale prodotto: un elemento ormai stabilizzato da anni che ci dà buone prospettive su una nuova possibilità di ampliamento delle quote del mercato interno anche per i vini del Gallo Nero.
Per quel che riguarda invece gli sbocchi all’estero, gli Stati Uniti si confermano il primo mercato del Chianti Classico che assorbe circa il 31% delle vendite totali, seguito dalla Germania con il 12%, dal Canada con il 10%, da Regno Unito, Svizzera e Giappone con il 5%, dai Paesi Scandinavi al 4%, da Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, e infine dalla Russia con l’1% e da altri Paesi al 3%.
La performance del Chianti Classico è in linea con le tendenze complessive del comparto enologico italiano con gli Usa che si confermano un mercato strategico, complice più che mai il favorevole rapporto di scambio con il dollaro. Il mercato americano continua ad essere “innamorato” del vino italiano e prima degli altri, di quello toscano. Inoltre si segnala una nuova crescita del secondo mercato “storico” per il Chianti Classico, quello tedesco. Reduce dai successi di ProWein, il Chianti Classico si sta preparando per una presentazione in grande delle nuove etichette di Gran Selezione su questo mercato, con un evento che vedrà la sua realizzazione probabilmente nel secondo semestre di quest’anno
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