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Consorzio tutela vini Doc Colli Tortonesi

Riconosciuto il Consorzio tutela vini Doc Colli Tortonesi con decreto Mipaaf del 18 settembre 2014 
"Con decreto del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali del 18 settembre 2014, pubblicato sulla Gu n. 234 del 8 ottobre 2014, è stato riconosciuto il Consorzio di tutela vini Colli Tortonesi ed è stato affidato l’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi di cui all’articolo 17, comma 1 e 4 del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, per la Doc Colli Tortonesi."



Il Consorzio di tutela vini Colli Tortonesi con sede legale in Tortona (AL), corso Alessandria 62, c/o Comune di Tortona ha ricevuto l'incarico per la durata di tre anni a decorrere dalla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

Il Consorzio tutela vini Doc Colli Tortonesi rappresenta l'organismo deputato a tutelare e a rappresentare gli interessi dei vitivinicoltori tortonesi e si dimostra alquanto idoneo e incisivo a intraprendere il difficile processo di rilancio, di valorizzazione e di miglioramento del territorio, della produzione vitivinicola locale e di diffusione della Denominazione di Origine.

Per chi decidesse di visitare questi luoghi avrà modo di scoprire un territorio che offre un paesaggio variegato, con le sue morbide colline che sfumano in vette di tutto rispetto (Giarolo, Ebro e Chiappo). Risalendo da Tortona lungo le principali vie di comunicazione, si troverà davanti un susseguirsi di campi coltivati, vigneti e frutteti che sono naturale continuazione della Pianura Padana e parte della complessa catena montana del Basso Piemonte, dove le Alpi cedono il passo agli Appennini. 

Già allo scrittore francese Stendhal il tratto pre-appenninico era apparso “una strada splendida, con montagne quasi sempre in prospettiva…”. 

Le Valli Curone, Grue e Ossona, incastonate in quest’angolo di mondo fra Lombardia, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna parlano linguaggi diversi, diverse cucine, diverse culture, vini diversi e territori diversi: dal monte Giarolo, con i suoi 1473 metri, i paesaggi montani si stemperano in quelli collinari, in un intersecarsi di pascoli salienti dal morbido profilo appenninico a verdeggianti groppe collinari sino agli ordinati filari disseminati sulle colline e le culture di ortaggi e frutta delle basse valli. 

La vitivinicoltura, che rappresenta una delle voci predominanti dell'economia dei Colli Tortonesi, contribuisce in modo determinante alla tipicità del paesaggio. Sfruttando le elevate potenzialità agronomiche, climatiche ed enologiche del terreno, si ottengono pregiati vini che rispettano la varietà di uve presenti nel vitigno tortonese, ossia vitigni di rilevanza colturale e culturale, una risorsa incredibile per il territorio, che può a ragione aspirare ad una definitiva affermazione sui mercati mondiali per ciò che concerne la produzione vitivinicola della regione Piemonte.

È importante sottolineare inoltre che la vicinanza con Genova gli è particolarmente favorevole poiché porta continue brezze nell’intero arco della giornata e una buona escursione termica tra il giorno e la notte, in particolare nel periodo di maturazione delle uve. Per questi e altri fattori pedoclimatici, il territorio dei Colli Tortonesi è particolarmente vocato ad un’agricoltura viticola che offre la materia prima per grandi vini bianchi e rossi, che esprimono finezza ed eleganza. 

Famosi sino dal 1300, i vini bianchi secchi del Tortonese hanno una storia complessa, fatta di corsi e di ricorsi, di grandi vittorie e di qualche momentanea resa. Il grande successo che sta conoscendo in questo ultimo ventennio il mondo del vino in generale e quello piemontese in particolare, non coglierà alla sprovvista questa storica ma sconosciuta realtà che sono i viticoltori del Tortonese.

Uno dei vitigni protagonisti di questa rinascita è il Timorasso che è strettamente legato al nome di Walter Massa che per passione, competenza ed un uso efficace della dialettica, hanno reso possibile la riscoperta e valorizzazione di questo vitigno, ormai prezioso e parlatissimo. Persona illuminata, come pochi, ha approfittato della grande esperienza e cultura viticola tramandata dalle famiglie, della mai valorizzata forza del territorio, pronto a cimentarsi nel mondo vitivinicolo oggi un po’ troppo omologato, proponendo vini di struttura, espressione del territorio, ottenuti dallo sconosciuto Timorasso, il grande bianco, orgoglio del Tortonese, dalla sempre troppo bistrattata Barbera, austera nobildonna dal restrogusto di frutti rossi e da una nuova rivisitazione della leggiadra Croatina dal grappolo rosso e profumato.

Qui regna poi, incontrastata, una cucina di frontiera, al pari del dialetto, degli usi e dei costumi - come dimostrano i musei etnografici del comprensorio - ma profondamente integrata con le risorse alimentari del posto. La storia delle tradizioni culinarie di questo territorio è strettamente collegata con quelle della Liguria, dell’Emilia e della Lombardia, a dimostrazione di come all’origine di una cultura, in questo caso gastronomica, ci sia sempre lo scambio di prodotti, l’incontro e la mobilità di genti e di come nel corso dei secoli sia stata proprio la cucina ad aver dato un grande apporto al commercio locale, favorendo la circolazione e gli scambi di idee e conoscenze, di materie prime locali e di altre introdotte.

Rappresentati dal Consorzio, i produttori si sono votati al pregio, alla promozione culturale e alla valorizzazione degli altri prodotti eccellenti delle Vallate e che diventano anch'essi icone di questo territorio, come il raro formaggio di Montèbore, antico e pregiato formaggio dalla storia millenaria, vero esempio di archeologia gastronomica ora divenuto presidio slow food, è proprio uno dei punti di forza da cui è iniziato il grande progetto di rilancio del comparto zootecnico e caseario di queste valli.

I viaggiatori del gusto potranno qui ammirare anche interessanti beni storico-artistici, e magari ripercorrere le strade un tempo battute da Fausto Coppi, il mitico Campionissimo, "Il Grande Airone", poter visitare la sua casa-museo, il centro di documentazione e il mausoleo eretto a Castellania, suo paese natale. Prossima è anche Volpedo, patria di Giuseppe Pellizza, grande pittore divisionista italiano, che proprio nel paese natio compose i celebri ”Quarto Stato” e “Fiumana”.

Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato, 1901

Ricordando che qui la gente ha cuore e animo di frontiera e la cultura nasce da incontri e scambi…e di cui la tradizione enogastronomica ne è parte indissolubile.

Non ci resta che augurare un sincero in bocca al lupo al Consorzio per questo importante incarico.



Si ringrazia Andrea Musso e Cristiana Boido Comunicazione per la gentile concessione della cartella stampa "Colli Tortonesi D.O.C. Qualità e passione di una terra che sorprende"




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