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A.I.S Lazio: Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio

Presso lo Sheraton Golf Parco de' Medici si è svolta la "Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio"
Boom di presenze come previsto per quello che è da considerare uno degli eventi di spicco dell’Associazione Italiana Sommelier. La delegazione Lazio diventa ambasciatrice dell’eccellenza enogastronomica di questa regione sottolineando l'importanza della comunicazione, come spazio comune, nella promozione del Vino e dell'Olio di qualità



Il viaggio nel mondo dell’enogastronomia laziale ha avuto inizio alle 10.30 con la conferenza su l’eticità nel mondo del Vino e dell'Olio. Presenti come da programma la Dr.ssa Costanza Fregoni per la comunicazione scientifica nel mondo del vino, il Dr. Lorenzo Palazzoli per il mondo dell'olio extravergine di oliva, lo Chef Sommelier Matteo Zappile per la ristorazione di qualità, Armando Castagno per il giornalismo e moderatore d’eccezione il presidente A.I.S. Lazio Giorgio Rinaldi.

Apre la conferenza Costanza Fregoni, direttore responsabile della rivista VQ - In vite qualitas, in vino excellentia, il bimestrale di viticoltura ed enologia che si avvale della direzione scientifica di Mario Fregoni (*). Nel suo intervento vengono analizzati alcuni dei tratti salienti che caratterizzano una comunicazione efficiente in ambito etico. Una comunicazione per essere etica deve avere sostanzialmente due caratteristiche: avere al centro l’uomo e trasmettere novità, ma anche stimolare chi legge con un linguaggio sobrio e diretto, dai contenuti attendibili, rivolgendosi a chi fa il mestiere di produttore in maniera consona a trasmettere un messaggio, un modello etico. La comunicazione come creazione e salvaguardia di uno spazio comune fra gli interlocutori. Questo spazio comune apre la possibilità ad altre riflessioni per quanto riguarda proprio l’etica, cioè per quanto riguarda quelli che sono i motivi, il bene che all’interno di questo spazio comune possiamo realizzare. L'obiettivo sarà quello di favorire lo sviluppo di filiere vitivinicole sostenibili, esaminando lo stretto legame tra vino e territorio, ad una gestione delle vigne e delle cantine che sia ispirata ai principi della sostenibilità economica, ambientale e sociale.

La testimonianza di Mauro Merz, in questo senso, è esemplare. L'enologo trentino di Fontana Candida, cantina leader del territorio dei Castelli Romani e sinonimo di Vino Frascati in tutto il mondo, ci spiega il modello produttivo che l'azienda ha definito all'interno del proprio vigneto, definendo la comunicazione come la messa in opera, la ricerca e la trasmissione di informazioni attraverso un codice etico interno. Generare un percorso virtuoso con il viticoltore che, per conferire un uva con caratteristiche ottimali, beneficerà di un adeguato know how (agronomo/enologo), come l'adozione di un quaderno di campagna dove registrare tutte le attività nel vigneto, adottare un sistema meritocratico che faccia anche da leva economica distribuendo valore, questo tenderà a garantire un rigoroso controllo delle materie prime favorendone la tranciabilità. 

Il giovane Chef Sommelier Matteo Zappile, attraverso le sue esperienze in campo, ci ha parlato dell’abilità che la figura del sommelier deve avere nell'approccio comunicativo con il cliente. Il vino è collegato alla psicologia ed il sommelier deve, prima di tutto, essere uno psicologo. Per indirizzare al meglio le scelte del cliente bisogna infatti capire in poco tempo chi si ha di fronte, accompagnare il cliente, consigliarlo con tatto e professionalità proponendo il vino più adatto. Il sommelier consiglia, descrive il vino al consumatore-cliente, nel far ciò sollecita i sensi e le emozioni prima ancora del gusto, quindi usa la psicologia. Questo perché ciascun vino ha un suo preciso temperamento, proprio come le persone che lo scelgono.

Nutriceutica, curarsi mangiando. Quale alimento migliore poteva essere preso in considerazione se non l’olio di oliva. Tutte le proprietà e qualità di questo prezioso frutto sono state esposte in maniera esauriente e chiara dal Dr. Lorenzo Palazzoli. Medico, sommelier, oleologo, nonché ambasciatore città del vino. Il concetto di filiera agroalimentare è stato puntualmente ribadito da Palazzoli e, specialmente per quanto riguarda le contraffazioni si è realizzata, nell’ambito degli studi nel campo della tracciabilità ed in collaborazione col Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, una banca dati che rappresenta una sorta di carta d’identità chimica dell’olio extra vergine nazionale, grazie a parametri analitici utili per caratterizzare, tracciare e tutelare le produzioni tipiche e per valutare l’autenticità degli olii commerciali, si evitaranno frodi ai danni del produttore onesto e del consumatore. Un altro dei temi toccati da Palazzoli è stato quello della convivialità, che, alla stregua di un farmaco, può influire positivamente nella metabolizzazione e digestione del cibo che ingeriamo. In un ambiente conviviale e sereno si verrebbero a creare quelle giuste condizioni che facilitano questa naturale funzione. Riprendendo così la nota massima: "noi siamo quello che mangiamo", la potremmo rielaborare in “noi funzioniamo in base a ciò che digeriamo". Palazzoli conclude l'intervento con una frase di Plutarco nelle sue “Dispute conviviali" dove affermava: “noi non ci invitiamo l’un l’altro per mangiare e bere semplicemente, ma per mangiare e bere insieme”. Da questa riflessione filosofica si riconosce, all’atto di stare a tavola, una vocazione comunicativa che va ben oltre l’atto nutritivo.

Armando Castagno usa toni più dissacranti nella contemplazione dell’etica comunicativa. Riferendosi alla professione del giornalista, egli sottolinea l’importanza di quanto l’etica sia legata ai comportamenti individuali e giornalieri di ognuno di noi, sostenendo che è facile definirsi etici, ma più difficile è comportarsi di conseguenza costantemente. Castagno ha enumerato alcuni nodi di riflessione e tra questi l’importanza di individuare e valorizzare anche il concetto di “Etica di una filiera del giornalista”. Quello che intercorre tra la pubblicazione di uno scritto e la successiva fruizione da parte del pubblico infatti, assume tutte le caratteristiche di un prodotto da filiera e che in alcuni casi può però essere un dis-valore, una trasformazione o una deformazione del senso. A chiusura Castagno ha elencato una serie di doglianze “bidirezionali”, in cui si spera per chi leggerà questo articolo, possa dare il suo feedback, e che nello specifico sono rivolte a chi si occupa di informazione enogastronomica, doglianze che riguardano la stesura di redazionali occulti e non, per i giornali posseduti dagli stessi produttori, le consulenze, i premi giornalistici, i sistemi ricattatori. Significante infine l’attenzione posta sull’uso che si fa dei descrittori del vino: attenzione alcuni produttori potrebbero risentirne, come nel caso di un produttore piemontese che ha querelato un giornalista indipendente per aver trovato nel suo Barolo un sentore di acqua di anguria…

Conclude il presidente Giorgio Rinaldi, salutando e ringraziando tutti i presenti alla conferenza della Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell'Olio, dopo aver presentato i nuovi corsi e le nuove degustazioni in programma, ha ricordato che, manifestazioni come queste, sono sempre mirate a valorizzare, come nello spirito del nostro statuto, tutte le attività di carattere culturale, didattico ed editoriale ed a promuovere la conoscenza e il consumo responsabile dei vini e di altre bevande alcoliche e non per ultimo i prodotti  tradizionali e tipici della nostra gastronomia.

La grande degustazione alle 16.00 si è svolta in una delle splendide sale dell’Hotel, dove tutto lo staff A.I.S con professionalità e molta disponibilità ha condotto e raccontato insieme ai produttori presenti circa 130 etichette rappresentanti la migliore produzione vinicola della nostra regione. A corredare l’offerta tutta l’eccellenza di oltre 20 aziende produttrici di Olio Extravergine di Oliva e prodotti tipici del Lazio.

Con Castagno, poi, ho avuto il piacere di condividere il primo incontro dedicato ai Castelli Romani nell’ambito del Seminario Permanente sui Vini del Lazio, con una degustazione guidata di 7 vini che più rappresentano il “terroir” laziale dimostrando efficacemente  che il Lazio del Vino conta più di quel che appare.

I 7 vini degustati

  • Frascati Superiore Abelos 2013 (anteprima) di De Sanctis
  • Montecomprati Superiore Virtù Rome 2013 Tenuta le Quinte
  • Frascati Superiore Eremo Tuscolano 2012 Az. Agricola Valle Vermiglia
  • Rumon Malvasia puntinata Lazio I.G.T. 2012 Cantine Conte Zandotti
  • Le Vignole 2011 Colle Picchioni
  • Luna Mater 2012 Fontana Candida
  • Fiorano Bianco 2012 Tenuta di Fiorano





(*)Ordinario di Viticoltura presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Presidente Onorario dell’OIV, Presidente della International Academy of Sensory Analysis, inventore del concetto della “piramide della qualità”, struttura dottrinale viticola ed enologica della legge 164 sulle denominazioni d’origine, autore di testi di fondamentale importanza come Viticoltura di qualità (Phytoline 2005), direttore scientifico della rivista VQ, appassionato conferenziere e vivace polemista. 

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